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L’etichetta Ambientale

Come molti di voi sapranno da anni si parla dell’introduzione dell’etichetta ambientale degli imballaggi. Alcuni dei nostri clienti già seguono le direttive disposte dal decreto legislativo 3 settembre 2020, n. 116, che recepisce la direttiva UE 2018/851 sui rifiuti, e la direttiva (UE) 2018/852 relativa agli imballaggi e ai rifiuti di imballaggio.

Tuttavia per molti altri queste direttive sono ancora poco chiare, probabilmente a causa delle tante proroghe e della poca informazione fatta al pubblico generale. L’etichettatura ambientale sarebbe dovuta entrare in vigore nel 2020, prorogata poi al 1° Gennaio 2022, la sua attuazione è stata ulteriormente posticipata dapprima al 30 Giugno 2022, e ora sospesa fino al 31 Dicembre 2022.

Ma come mai queste difficoltà? Cerchiamo di fare chiarezza sulla questione.

Cos’è l’etichetta ambientale

Inizialmente avevamo pensato di non parlare di questo argomento, ma ci è capitato che molti dei nostri clienti, più attenti alle norme e all’ambiente, ci abbiano contattato per chiederci dei consigli, quindi eccoci qui.

Da alcuni anni a questa parte molte aziende hanno iniziato a seguire la normativa, nonostante non sia ancora diventata obbligatoria per tutti. Troviamo infatti sulle confezioni dei nostri prodotti preferiti dall’alimentare, ai prodotti per la casa e la pulizia, delle diciture chiare sul riciclo dei contenitori.

Quindi cos’è questa etichetta detta ambientale? Non è altro che una dicitura extra, che si somma a quelle già delineate e obbligatorie, che fa riferimento esplicito al conferimento e riciclo del contenitore in tutte le sue parti. Questo significa che il consumatore finale avrà sempre presenti i materiali di cui le confezioni sono composte e le indicazioni relative al dove buttarle.

Come funziona

In questo ci viene in aiuto il CONAI, che ha creato un sito apposito per riassumere le linee guida e gli strumenti da utilizzare. Di seguito vi riassumeremo brevemente i punti salienti.

Come si vede dallo schema riportato di seguito (e dalle foto precedenti) le informazioni importanti da riportare in etichetta sono 2: il codice alfanumerico (Decisione 97/129/CE) del materiale e l’indicazione sulla raccolta. A questo si abbinano delle info accessorie quali la tipologia dell’imballo, posto sopra il codice, utile al consumatore per individuare le parti; e ulteriori suggerimenti per il corretto conferimento del rifiuto (specie se il consumatore finale sia un cittadino e non un business).

Per rendere il tutto di più facile interpretazione si è inoltre deciso di definire una codifica a colori per identificare i contenitori della raccolta differenziata. Senza alcun obbligo, un produttore può infatti integrare nel suo packaging dei simboli colorati che rimandino a quelli già largamente riconosciuti dai cittadini.

Di seguito sono riportati degli esempi legati a contenitori che potreste acquistare sul nostro sito. Un imbottigliatore di spumante ad esempio sarà tenuto a riportare il materiale:
della bottiglia (VETRO – GL71 VETRO VERDE),
della gabbietta (METALLO – FE 40)
del tappo spumante che può essere come nell’esempio in sughero.

Vorremmo che faceste caso, prima di passare oltre, alla frase “poichè l’etichetta non è separabile manualmente dalla bottiglia non è necessario etichettarla“. Cosa significa? Significa che ogni qualvolta l’etichetta fosse facilmente separabile, come nel caso per esempio delle bottiglie le cui etichette abbiano una sola striscia di colla, anche l’etichetta (carta, o plastica) dovrà essere indicata.

I sistemi di imballaggio che prevedono un corpo principale e altre componenti accessorie non separabili manualmente (ad esempio etichette adese, tappi e chiusure non separabili, finestre), devono riportare obbligatoriamente la codifica identificativa del materiale del corpo principale, e le indicazioni sulla raccolta (che seguono il materiale del corpo principale).

LA SOGLIA DEL 5%

Cosa accade per gli imballaggi o le parti di essi che sono composti? ovvero composti da più materiali? Un esempio a noi molto vicino sono le capsule twist off.

Le capsule realizzate in metallo, hanno in aggiunta dei materiali polimerici, dei mastici che ne permettono l’utilizzo sicuro e duraturo, e che permettono il sottovuoto stesso. In questo caso dove andrebbero conferite?

La risposta veloce è, nella raccolta del metallo. Tuttavia la capsula twist off è un materiale composto, in quanto le due parti non possono essere separate manualmente, ma la percentuale di materia plastica rispetto al metallo rientra nella soglia del 5%.

Ciò significa che laddove il peso di un materiale secondario sia inferiore al 5%, l’imballo sarà trattato come un monomateriale ed etichettato in funzione del materiale prevalente in peso e conferito di conseguenza.

Nell’esempio della foto abbiamo infatti il vaso – GL 70 (vetro trasparente) e la capsula -FE40 (acciaio).

Nel caso specifico delle capsule che si trovano nel nostro catalogo, invece, la dicitura da associare in etichetta è più propriamente C/FE 91. Come nell’esempio qui accanto.

Ogni produttore, infatti, potrebbe optare per materiali leggermente differenti nella composizione delle sue capsule, ma nel caso di tecnocap, il codice indicato è il 91.

TIPOLOGIA DI MATERIALE: Banda Stagnata / Plastica
CODIFICA DA DECISIONE 129/97: C/FE 91
FAMIGLIA MATERIALE: Metalli

Altri esempi di etichettatura si possono ritrovare così come segue. la scelta può cadere sul simbolo del riciclo (il triangolo) o sulla dicitura per esteso solo del codice. In ogni caso la scelta grafica spetta al produttore finale, prestando attenzione alla necessità di chiarezza della dicitura. Prediligendo forse il bianco e nero nei casi in cui l’etichetta sia di piccole dimensioni, per rendere più chiaro al cliente come smaltire al meglio i propri contenitori.

Tutti gli altri materiali policomponenti sono stati tabulati nella Direttiva e hanno dei codici specifici. Sia che si tratti di materiali per cui esiste già la tecnologia atta al riciclo, sia che le stesse siano in fase di sviluppo.

Perché è importante utilizzare l’etichetta ambientale

La risposta è molto semplice, per agevolare la raccolta differenziata. Il riciclo, quando possibile, il compostaggio, o l’accumulo dei materiali non riciclabili, sono tutti meccanismi che ormai sono fondamentali per la sopravvivenza del pianeta. È importante ridurre al massimo la confusione dell’utente nel momento in cui deve conferire i rifiuti.

Dopo anni dall’inizio della raccolta differenziata in Italia, ancora molte persone hanno, difficoltà a distinguere i simboli e codici precedenti. Per questo l’ausilio delle indicazioni sul contenitore in cui buttare il rifiuto è molto importante, specie se coadiuvato dal color coding.

Un’altra importante caratteristica delle nuove etichette ambientali è rappresentata dalle informazioni accessorie che spiegano come conferire il rifiuto. Molti non sanno, ad esempio, che perché la raccolta differenziata funzioni è necessario che gli imballaggi siano completamente vuoti, e separati nelle parti removibili. Per esempio un brick di succo di frutta con il tappo in plastica, andrà vuotato, risciacquato, e poi privato del tappo in plastica, compresa la parte interna; andrà poi schiacciato e conferito in accordo con la normativa comunale ( raccolta differenziata della carta, o raccolta dedicata).

Cos’è il Botulino

Il botulino è un batterio che produce una neurotossina, pericolosa per la nostra salute,
è addirittura una delle tossine più potenti conosciute dell’uomo e può causare una grave paralisi muscolare, danni ai nervi, problemi permanenti al nostro corpo.
PER EVITARE CHE SI SVILUPPI BASTA SEGUIRE DELLE SEMPLICI REGOLE, cosi da eliminare quasi del tutto il rischio di contaminazione.
Il rischio però c’è sempre ma non devi preoccuparti:
vediamo come riconoscere la presenza del botulino nei vasetti di conserva,
il botulino si sviluppa solo negli alimenti conservati in modo inappropriato.
Nella nostra cucina c’è soprattutto nell’universo della conserve sott’olio perché il batterio si produce in ambienti privi di ossigeno, l’olio crea un ambiente privo di ossigeno. L’olio crea un ambiente anaerobico e questo è perfetto per la crescita del botulino. purtroppo dal punto di vista organolettico il botulino non cambia in alcun modo i nostri prodotti quindi, se contaminati, saranno comunque buoni di sapore. Per questo non è facile riconoscere il botulino senza sapere delle regole comportamentali.

La questione annosa della plastica

Un ulteriore sforzo è stato inoltre fatto nei confronti della plastica.

La Direttiva (UE) 2019/904 “sulla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente” ha stabilito prescrizioni generali in materia di marcatura di alcuni prodotti di plastica monouso. Il fine è informare e sensibilizzare i consumatori sull’importanza della loro corretta gestione. Pertanto a partire dal 4 luglio 2022 sarà necessario apporre in etichetta simboli che indichino se il contenitore sia fatto in plastica, o ne contenga al suo interno. I prodotti imballati precedentemente a questa data presentano degli adesivi.

Si tratta di un percorso lungo, ma la necessità di agire nei confronti del pianeta si fa ogni giorno più pressante. Non ci resta che attendere il 31 Dicembre 2022 per vedere quali saranno le novità a riguardo.